Il Castello di Diano d’Alba nella memoria collettiva dei Dianesi prima del 1400 era un vero e proprio luogo di controllo del territorio, edificato circa 800 anni prima, era pressoché inespugnabile, esso torreggiava dalla sua Rocca e veniva considerato il maniero più importante di tutta la Provincia.
Il Castello si estendeva con il suo perimetro esterno su una ampia area del concentrico, pare sino al borgo Remondato e al Castellero, le murature importati e perimetro principale invece includevano l’area della Rocca per una superficie di circa di due giornate piemontesi pari a circa 7.620 mq.
Il perimetro interno includeva tra gli altri la Chiesetta del Castello poi sostituita nel 1700 dall’attuale importante e splendida Chiesa di San Giovanni Battista.
I pochi resti del maniero sono ancora visibili ed accessibili sul lato Est della Rocca di Diano a lato del percorso panoramico che la contorna.

Il castello in varie epoche è stato oggetto di parziali distruzioni e ricostruzioni di parte delle sue imponenti mura, ma la demolizione vera e propria è avvenuta a seguito della conquista del 1632 da parte di Vittorio Amedeo I di Savoia che con l’ausilio di una nutrita artiglieria di cannoni posizionata presso Moncolombetto, ha proceduto alla sua pressoché intera demolizione, 800 anni di storia sono stati cancellati.
Il Comandante delle truppe del Duca era appunto Colombier, dal quale ha preso il nome la collina Moncolombetto.
Il bombardamento non ha avuto vittime in quanto il Duca aveva richiesto ai residenti di abbandonare il luogo, lasciare tutte le armi e promettere fedeltà come condizione di non attuare spargimenti di sangue.
L’Anima del Castello in realtà vive ancora oggi, in quanto buona parte dei materiali desunti dalla sua demolizione sono poi stati riutilizzati per la costruzione delle case e in generale delle strutture che ora fanno parte del Concentrico di Diano d’Alba.
Aggirandosi per le vie, è ancora oggi possibile ascoltare le memorie che le murature hanno mantenuto, un archivio di un grande passato.
Ad oggi non vi sono corrette riproduzioni della forma, dimensione e posizione certa del Castello, a seguito di minuziose ricerche effettuate in varie epoche da nostri Concittadini e ricercatori esterni, vi sono delle ipotesi confortate da descrizioni in documenti, disegni schematici, planimetrie e litografie che nel futuro dovranno essere ancora analizzate e studiate.
La nostra Lista Uniti per Diano d’Alba, ha come priorità la ricerca e l’approfondimento storico del territorio, per consentire una migliore promozione dello stesso e per la progettazione del futuro.