A seguito della realizzazione del Nuovo Campanile, a meta del 1700, risulterà necessaria la realizzazione di una nuova Chiesa Parrocchiale adatta ad ospitare la numerosa popolazione residente, la progettazione di questa opera verrà affidata all’Arch. Rangone che sulla base di iniziali bozzetti realizzati da un allievo del famoso Arch. Filippo Juvarra, adeguerà per dimensione ed equilibrio architettonico tali elaborati alla situazione in loco ed in particolare al grande campanile realizzato alcuni anni prima.
La costruzione inizia nel 1763 e viene realizzata con l’indispensabile mano d’opera dei Cittadini Dianesi che lavoreranno durante i giorni festivi (con speciale autorizzazione del Vescovo) trasportando con una catena umana i materiali da costruzione sin dal Torrente Cherasca, questi materiali saranno indispensabile per la realizzazione delle murature in quanto i materiali messi a disposizione del Conte di Diano non erano sufficienti.
Ovviamente abili mastri da muro si occuperanno della fisica posa realizzazione delle murature composte dai materiali già descritti e dai mattoni realizzati in sito con “due bocche di fornaci”.
La costruzione verrà realizzata con il denaro offerto dai Dianesi attraverso una importante raccolta di fondi tra i Parrocchiani.
Una vera peculiarità del progetto e della realizzazione è data dal fatto che tutta la nuova chiesa è stata realizzata senza demolire la precedente (quella originariamente al servizio del Castello) che di fatto ne è stata inglobata e solo successivamente smontata.
Nome citato nel famoso libro del Concittadino Mario Corrado, “si deve di fatto costruire la nuova con l’altra al suo interno, come nel caso delle “Porziuncola” di assisi, oppure la “Casa di Maria” a Loreto”, immaginiamo la difficoltà tecnica e i maggiori costi realizzativi.
Nella notte del 23 giugno 1773, tolti i ponteggi e liberata l’area, la nuova Chiesa Parrocchiale viene resa visibile nella sua interezza, in armonia con il precedente grande Campanile.
Se il visitatore, ponendosi difronte alla nuova Chiesa, chiudesse gli occhi e si immaginasse di essere in quel momento storico; riaprendoli potrebbe sentire l’emozione di quella particolare giornata come la rivivesse in prima persona, è una sensazione da non perdere.
Negli anni successivi verrà poi terminata internamente con le attuali rifiniture e arricchita con gli importanti arredi ancora esistenti.
Nostri Concittadini ancora oggi si adoperano allo studio e alla divulgazione delle nozioni qui estremamente semplificate che, a parere dello scrivente, sono un importante valore da sottolineare e conservare.
Agli inizi del 1700 i Cittadini Dianesi si impegnano nella ricostruzione del Campanile della antica Chiesetta del Castello ora demolito che era ubicata sul sito dell’attuale Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista.
Il nuovo Campanile risultava necessario al fine di consentire una maggiore visibilità dell’orologio e consentire l’udire dei rintocchi della Campana a maggiore distanza.
Il tempo in quell’epoca non veniva scandito dagli orologi da polso ma dalla campana che permetteva a tutta la popolazione di poter organizzare la giornata, i tempi e i modi erano ovviamente completamente differenti dall’attuale vita con smart-phone in tasca o al polso.
La ricostruzione effettuata sul medesimo sedime dell’originario piccolo Campanile, ha visto iniziali numerose difficoltà sino all’intervento diretto organizzativo del Comune, l’edificazione è stata effettuata a spese parte della Parrocchiani, parte dei Concittadini e in limitata parte dal Comune stesso.
Il primo tentativo di ricostruzione viene abortito in quanto tecnicamente non corretto, la seconda invece con la guida del Comune ottiene un buon risultato anche grazie all’intervento dell’Arch. Gallina e del mastro da muro Oliva.
I materiali utilizzati derivano dal vecchio Campanile, dal primo tentativo di ricostruzione e dai materiali di risulta della ristrutturazione/ricostruzione del Palazzo Ruffino (attuale Municipio).
Il nuovo Campanile realizzato a partire dal 1736 e terminato nel 1738 con la posa della Campana risulta alto circa 42 mt, è da quel momento una importante opera architettonica ben visibile ed udibile da tutto il territorio circostante.
Particolare importanza è da annoverare alla nuova grande Campana, che risulta essere stata realizzata con l’indispensabile apporto della Contessa Ruffino che dona “un’emina d’argento” che sarà fusa non il bronzo per dare un suono unico alla stessa.
Seguirà poi negli anni successivi la costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale con modalità molto particolari che vedremo in successive pillole storiche.
La nostra Lista “Uniti per Diano d’Alba”, ha come priorità la ricerca e l’approfondimento storico del territorio, per consentire una migliore promozione dello stesso e per la progettazione del futuro.